Omicidio Cirillo: ecco perché i giudici hanno assolto il maresciallo Cadice
Omicidio Cirillo: ecco perché i giudici hanno assolto il maresciallo Cadice
03 Agosto 2013
L'Appello ribalta il verdetto d'Assise. Nelle motivazioni raffica di elementi contro la condanna in primo grado: nessuna prova certa, solo congetture. Soltanto una teoria il presunto sparo alla testa. E la tempistica esclude la presenza dell'imputato sul luogo del delitto. Intervista al Prof. Castaldo, difensore.
“Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia e continuiamo ad averla. Le motivazioni della sentenza sono ispirate da equilibrio e da rigore logico. Ricostruiscono la verità processuale escludendo tecnicamente la possibilità che Cadice sia l’autore di reati”.
Così il professor Andrea R. Castaldo, difensore dell’ex Maresciallo dell’Arma di Torre del Greco, Angelo Cadice, all’indomani della pubblicazione delle motivazioni della sentenza con cui la Corte d’Assise d’Appello di Napoli, lo scorso 19 aprile, ha assolto il suo assistito dall’accusa di aver ucciso e decapitato Carlo Cirillo, l’impiegato pompeiano della Novartis di Torre Annunziata scomparso da casa nel maggio 2004, il cui cadavere decapitato fu rinvenuto sull’asse Nola-Villa Literno.
La testa non è mai stata trovata. Cadice, in primo grado, era stato condannato a ventotto anni di reclusione.
Metropolis, sabato 3 agosto 2013
Così il professor Andrea R. Castaldo, difensore dell’ex Maresciallo dell’Arma di Torre del Greco, Angelo Cadice, all’indomani della pubblicazione delle motivazioni della sentenza con cui la Corte d’Assise d’Appello di Napoli, lo scorso 19 aprile, ha assolto il suo assistito dall’accusa di aver ucciso e decapitato Carlo Cirillo, l’impiegato pompeiano della Novartis di Torre Annunziata scomparso da casa nel maggio 2004, il cui cadavere decapitato fu rinvenuto sull’asse Nola-Villa Literno.
La testa non è mai stata trovata. Cadice, in primo grado, era stato condannato a ventotto anni di reclusione.
Metropolis, sabato 3 agosto 2013